
Eccoci qui in una favola nell’impossibile, nel diverso, nel non succederà mai, nel non esiste, eppure una favola ben scritta ma semplice ti coinvolge ti fa riflettere ti cattura, nonostante ci siano animali che parlano che continuano a dire la loro dopo la morte, è il secondo libro che leggo dell’autrice e devo dire che rimango sempre sorpreso positivamente!
Un bassotto simpatico cantastorie estroverso e il suo padrone spilungone introverso chiuso col mondo, poli opposti ma si vogliono un gran bene, ma poi succede che il padrone si innamora e segue il suo colpo di fulmine lasciando il bassotto che si chiama Platone solo alle cure del portinaio dove vivono. Qui Platone avrà il suo colpo di fulmine scoprendo tra l’altro una storia di contrabbando di animali e malaffare, sì perché tra i più variegati animali c’è una bellissima levriera afghana denominato la regina, ecco che il caro Platone nonostante il suo piccolo fisico si mostra coraggioso intelligente e colto ma ahimè il suo progetto di condividere la sua vita con lei sarà piena di insidie ed ostacoli.
Questa storia anzi questa favola è narrata da un pappagallo che insieme al lettore prenderanno a cuore i protagonisti del racconto, tutto pieno di fantasia ma in realtà tocca lati fragili della vita di tutti i giorni, che belle sono le favole, non dovremmo mai smettere di leggere e credere nelle favole..