Una storia vera, purtroppo, una storia anche complicata a livello giudiziario dove avvocati, giudici e lo stato stesso non sono ancora riusciti a dare il giusto peso di una vicenda in cui due donne, due sorelle insieme alla loro madre hanno dovuto affrontare sole l’ombra non tanto nascosta della mafia palermitana che minacciava le lore case…
Conoscono un giorno un uomo che sarà un costruttore che vuole le lore case per poi costruire appartamenti proprio dove sono situati i loro appartamenti, ma le sorelle Maria Rosa e Savina Pilliu si oppongono, non accettano nessun compromesso, pretendono di stare a vivere dove hanno sempre vissuto, questa loro opposizione durerà 30 anni di malafatte non solo da chi è invischiato con il potere mafioso, ma anche dallo stato che ad un certo momento vinti i processi le sorelle non vengono considerate neanche vittime di mafia, non ottengono nessun risarcimento perché chi deve risarcire non ha più nulla, lo stato ha sequestrato tutto gli averi del condannato legato per mafia e per di più quella somma che spetta alle sorelle, il 3% lo chiede l’agenzia delle entrate proprio alle due donne.. un paradosso in una vicenda in cui due persone hanno solo difeso la loro libertà contro soprusi mafiosi.