Anche questo libro mi ha inseguito per diversi anni o io ho inseguito lui tra le mille volte che giravo nelle librerie, ma si vede che ogni romanzo ha il proprio momento per ogni vita di lettore che esiste nel mondo! Ed era arrivato il mio momento con le otto montagne, anche perché in questi anni ho iniziato ad apprezzare molto di più la montagna, la natura, i silenzi, gli odori, i venti di questi ambienti che ti fan sentire parte di un eco sistema magico ed incredibile..
Il libro è pieno e denso di vita, un romanzo di formazione, non sto tanto a raccontare la trama ma solo a toccare cosa si va incontro a questo libro, amicizia, fatica, crescita, condivisione, pregiudizi, forza della montagna e dei sentieri, i due protagonisti sono due ragazzini che diventeranno uomini, Pietro è un ragazzino di città con il padre e madre amanti della montagna, Bruno è un ragazzino della montagna, fedele e devoto alla montagna e quello che ne consegue.
C’è solitudine in quelle montagne come scelta come condizione necessaria per vivere, ma c’è tanta condivisione con gli esseri umani con la natura con il mondo, c’è un mistero nell’essere umano che appartiene a questi posti, c’è un legame che volente o nolente torna e tornerà sempre con questi sentieri che vengono descritti e poi c’è questo rapporto padre e figlio che si intreccia che si sviluppa che cresce e che si arresta per poi ripartire nel conoscere con la propria fatica con la propria energia la montagna… e domani è pure il compleanno di mio papà che mi starà maledicendo in qualche angolo nascosto di questo cielo oggi senza nuvole!