Le otto montagne – Paolo Cognetti

Anche questo libro mi ha inseguito per diversi anni o io ho inseguito lui tra le mille volte che giravo nelle librerie, ma si vede che ogni romanzo ha il proprio momento per ogni vita di lettore che esiste nel mondo! Ed era arrivato il mio momento con le otto montagne, anche perché in questi anni ho iniziato ad apprezzare molto di più la montagna, la natura, i silenzi, gli odori, i venti di questi ambienti che ti fan sentire parte di un eco sistema magico ed incredibile..

Il libro è pieno e denso di vita, un romanzo di formazione, non sto tanto a raccontare la trama ma solo a toccare cosa si va incontro a questo libro, amicizia, fatica, crescita, condivisione, pregiudizi, forza della montagna e dei sentieri, i due protagonisti sono due ragazzini che diventeranno uomini, Pietro è un ragazzino di città con il padre e madre amanti della montagna, Bruno è un ragazzino della montagna, fedele e devoto alla montagna e quello che ne consegue.

C’è solitudine in quelle montagne come scelta come condizione necessaria per vivere, ma c’è tanta condivisione con gli esseri umani con la natura con il mondo, c’è un mistero nell’essere umano che appartiene a questi posti, c’è un legame che volente o nolente torna e tornerà sempre con questi sentieri che vengono descritti e poi c’è questo rapporto padre e figlio che si intreccia che si sviluppa che cresce e che si arresta per poi ripartire nel conoscere con la propria fatica con la propria energia la montagna… e domani è pure il compleanno di mio papà che mi starà maledicendo in qualche angolo nascosto di questo cielo oggi senza nuvole!

La strada – Cormac McCarthy

Genere molto lontano dalle mie solite letture, ho voluto provare ho voluto sfidarmi su una storia post apocalittica distopica in un mondo in ceneri, violentato, ferito, praticamente morto, dove non c’è più nulla se non che qualche casa qualche albero qualche strada qualche disperato ma soprattutto un uomo e il suo figlio bambino, non sappiamo nulla in che paese siamo , come si chiamano i protagonisti quanti anni hanno, non sappiamo perché questo mondo si sia rivoltato quasi all’estinzione ma sappiamo solo che ci sono un padre e un figlio che cercano di sopravvivere camminando sulla strada…

Padre e figlio viaggiano uno di fianco all’altro con un carrello della spesa con dentro poco e niente e intorno il vuoto la fame la disperazione, il padre protegge il suo bambino come fosse probabilmente l’ultima speranza per l’umanità quasi estinta di rinascere dalla distruzione…

Lo scrittore riesce a dare un senso di vuoto di grigio al mondo attorno al padre al figlio in modo forte e unico e nonostante non succeda praticamente nulla per quasi 200 pagine ti tiene incollato fino all’ultima pagina per sapere per capire per sostenere i protagonisti in questa sorta di gara di sopravvivenza..

Mi son ricordato di mio padre, mi sono ricordato di mio padre e me piccolo e un mondo da affrontare senza la mamma, mi sono ricordato le difficoltà nella comunicazione con mio padre, mi son ricordato come poi questa comunicazione sia cresciuta senza parole con il dolore nelle nostre espressioni, mi sono ricordato quanto mio padre abbia gioito delle mie piccole vittorie, mi son ricordato che ho viaggiato e camminato con mio padre fianco a fianco un po’ come i protagonisti del libro, ora ho la fortuna di ricordare mio padre col sorriso e con commozione anche attraverso un libro , anche un libro così lontano dai miei più banali gusti di lettura…

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon

Un titolo che non mi faceva incuriosire eppure per anni lo seguivo nelle librerie, era sempre lì, con quel bambino mezzo coperto, e poi era destino che lo dovevo leggere ed essere molto vicino proprio a quel bambino che copre un mondo luminoso un mondo meraviglioso un mondo tutto suo per cui unico e speciale, pieno anche di sofferenze ma mai si è arreso, arrivando a dire che ce la posso fare anche io!

Si chiama Christopher, ha 15 anni, ha una forma di autismo che lo porta ad avere un rapporto complicato con il mondo ma chi di noi non ha difficoltà ad esprimersi a crescere con gli altri, lui odia essere toccato, non gli piace il giallo e il marrone, non capisce i modi di dire che usano gli adulti, eppure ama i numeri, la matematica, adora Sherlock Holmes, e una sera trova il cane della sua vicina morto, trafitto da un forcone, ecco da quella sera inizia a scrivere un libro per scoprire chi ha ucciso quel cane..

E il destino vuole che nell’indagare questa misteriosa morte scoprirà qualcosa di più profondo di più personale di più intenso di più traumatico al punto di fare i conti con se stesso e con gli altri, con il suo stesso padre con la sua stessa madre e arrivare ad essere consapevole di essere riuscito a fare tante ma tante cose ma che fino a quel momento non se ne rendeva neanche conto!

Piacere Christopher, mi chiamo Simone e ho tanto da imparare da te, ma i numeri la matematica non sono assolutamente il mio forte, parliamo delle stelle, dei libri…

Un uomo a pezzi – Francesco Muzzopappa

Si vince facile leggendo muzzopappa, perché non puoi non ridere non puoi non fare alcune comparazioni con quello che ti è accaduto personalmente, insomma non puoi non volergli bene a questo Francesco Muzzopappa che in questo libro racconta di sè, di pezzi di sè, di spezzati di vita quotidiana da single e da accoppiato, da adolescente, nella sua Puglia e nella sua Milano..

Ci ho visto tante vite, tanta vita vissuta, tante ansie, tanti aneddoti, poi come succede spesso a me quando ti storpiano il cognome, vorresti commettere un omicidio, e lui riesce a tirare fuori riflessioni e risate!

Ci ho visto un libro che per certi versi si racconta e dedica belle parole alla sua fidanzata, ragazza, altra figura curiosa e ironica ma chi di noi non è curioso, ironico a modo suo?

Bene ci voleva, si ci voleva un sorriso nel leggere!

La libraia tascabile – Cristina Di Canio

Il 2024 inizia a rilento ma con il botto per quanto riguarda le letture, le mie amate letture, devo ricordarmi quanto sia vitale e rigenerante leggere, soprattutto poi quando vai ad incontrare storie che in qualche modo hai vissuto direttamente perché questo libro parla di una libreria, di una libraia, di un sogno, di un progetto sempre in evoluzione di una ragazza che ha scelto il tanto agognato cambiamento per stare bene con il proprio io che vive di emozioni leggendo condividendo con tutto il mondo disposto ad affacciarsi nella sua oramai famosa scatola lilla…

Ci sono stato anche io tante volte in questo luogo magico e tante volte sono stato consigliato di conoscere storie di vita che senza i suoi suggerimenti magari non avrei mai conosciuto!

Come si legge nel libro così è nella realtà si respira umanità, vita, semplice incontro di storie di esseri umani che nella frenesia senza sosta della vita si ritagliano a volte pochi minuti a volte dei pomeriggi interi con la libraia per trovare un regalo, una spinta, uno stimolo, una speranza di leggere il mondo che si perde che si innamora che soffre che rinasce che trova sempre anche nelle ferite più profonde il coraggio di riprendersi e di vivere condividendo anche con chi è solo lì di passaggio come te in cerca di vita che esplode!

W queste storie w la scatola lilla, grazie Cristina!

Resisti, cuore. L’odissea e l’arte di essere mortali- Alessandro D’avenia

Un libro da rileggere ogni giorno , credo che parli a tutti, parla della nostra vita, dei nostri dolori, dei nostri amori, delle nostre paure, del nostro crescere, del nostro cuore che è il centro di tutto, è la nostra Itaca, sono pagine che rimangono scolpite nella testa di chi legge, e Alessandro D’Avenia ci presenta la vita sua ma di tutti noi esseri mortali con il poema più bello che ha mai letto, l’odissea.

L’odissea fa parte di noi già così con il lessico, se ci pensate quante volte diciamo che odissea è stato quel viaggio, sì perché poi alla fine l’odissea è un viaggio esattamente il viaggio del ritorno, e lo si fa per mare, luogo imprevedibile dove tempeste venti correnti orientamento disorientamento si mescolano tra di loro per rendere il viaggio il più incerto possibile ma solo attraversando il mare i protagonisti del poema, come noi esseri umani mortali tutti compresi possiamo trovare la nostra identità, il nostro destino, solo parlando al nostro cuore che riusciremo a superare ostacoli senza bisogno di nient’altro, solo parlando al nostro noi più nascosto riusciremo a vivere più a lungo senza avere più paura della morte che diventa uno stimolo in più a resistere e a ri esistere ogni volta, solo perdendosi per mare troveremo poi la nostra terraferma.

L’odissea è il poema del destino, e ognuno di noi dovrà perdersi in qualche modo ma in ogni vita ci sarà il momento in cui qualcuno ci riconoscerà e solo allora dall’essere nessuno inizieremo il nostro destino di essere chi siamo veramente.

Fatevi un regalo, sotto l’albero di quest’anno non può mancare questo libro che non è un libro, è un fuoco vivo che arde per accendere nuove forze che non si pensava mai di avere!

Di notte i bambini piangono – Nunzia Volpe

Milano sobborghi di Milano, parte dimenticata dalla città più avanguardia d’Italia, proprio lì c’è un concentrato di umanità e disumanità, di vita e di morte, di bambini e di adulti che devono fare i conti con una realtà, con una vita piena di difficoltà eppure c’è anche tanto amore, voglia di uscire da quel buio troppo tenuto nascosto!

Greta, Cesare, Franco, Felicino, Domenico, Filippo, Melina, William sono questi i bambini e gli adulti che lottano tra il bene e il male, tra la fortuna e la sfortuna, tra una realtà lontana ma speranzosa e una illusione di qualcosa che porta solo guai.

Ti affezioni pagina dopo pagina di questi ragazzini tra le loro scelte a volte sbagliate ma che li faranno crescere nonostante un ambiente ostile alla crescita personale e morale, un abbraccio a Greta, bambina che è piena sicuramente di fragilità ma ogni volta affronta le fragilità sue anche più personali e quelle della vita con un coraggio che dovremmo avere noi adulti!

Cuore puro – Roberto Saviano

Si legge in un attimo, tutto per seguire questi ragazzini che giocano a pallone, che sarà croce e delizia della loro crescita per alcuni fortunata per altri sfortunata, tutto poi dipende dove giochi a pallone, in che piazzetta il destino il fato ha voluto che tu fossi, perché due soldi in più fan sempre comodo se poi si tratta di giocare a calcio, la tua passione di sempre, unica incombenza se arrivano gli sbirri avvertire il loro arrivo…

Camorra, soldi, logiche di clan, dentro ad una amicizia di quattro giovincelli che devono fare i conti con la propria maturità per affrontare un mostro più grande di loro, grande intensità per arrivare alla fine che vuoi che non vada come poi andrà finire, ma quel pallone il super Santos o la versione dopo il “tango” quanti ricordi pure per me che scorrazzavo felice nel mio cortile, scartando i miei avversari per arrivare alla porta fatta con le felpe di chi giocava, certo io sono stato più fortunato, l’unico dispiacere era perdere le partite!

L’amore ai tempi del colera – Gabriele Garcia Marquez

Regalo, curiosità, grande classico, amore, il vero amore, amori fugaci, di una notte, di una avventura, vita che offre sempre e comunque mille possibilità, imprevedibilità, amore odio e ancora amore e follia, spirito vivo di un sentimento che col tempo rimane inalterato, nonostante la vita che scorre, non si ferma, c’è il colera, c’è la malattia, c’è la quarantena, il tempo sembra veramente correre e non guardare in faccia nessuno, ma quell’amore rimane un fuoco che non sembra spegnersi mai, si, rimane come le prime lettere di una lunga infinita corrispondenza intensa e sofferente, un mix di paure e di grande passione, e poi dopo una vita passata lontani, distanti anche in mondi completamente diversi, si ritrovano con gli stessi occhi, gli stessi sentimenti, le stesse parole di sempre, questi due pazzi sono: Fermina Daza, donna bellissima che si fa amare ma pure odiare per il suo spirito forte tenace ma dolce e appassionato, e Florentino Ariza, uomo che scopre l’amore e non se lo scorda più fino al punto di stare male fisicamente, talmente forte il dolore fisico che provava che pensavano fosse colera ma era la cosa più banale di sempre, l’amore, poi non importa che lei si sposerà con un medico ricco importante, che viaggerà in Europa, che avrà due figli, non importa che il padre di lei era contrario alla possibile relazione tra sua figlia e questo pseudo telegrafo di Florentino, non importa che Florentino dopo essere stato rifiutato da lei, inizia una serie infinita di relazioni amorose alcune di poche ore, altre più durature, no non importa dopo 53 anni, sette mesi e undici giorni sono pronti per stare insieme tutta la vita anche su un battello anche soli anche contro il mondo…

Voglio abbracciare il vento – Piero Cresci

Caro Manuel, ho letto attraverso le parole di tuo padre il tuo incredibile percorso di vita sempre in evoluzione, sempre in movimento, sempre ricco di nuove scoperte, l’autismo purtroppo c’è, non lo si può e non si deve nascondere, e soprattutto non lo si dovrebbe etichettare come hai imparato sulla tua pelle, vivendo con la tua famiglia nella vita di tutti i giorni, è un forte incidente di percorso che influenza te e chi ti sta attorno, ma come tutti hai diritto di assaporare al meglio tutto ciò che la vita offre, ci insegni che la scuola è indietro su come affrontare lo spettro di autismo, che ci vorrebbe più preparazione per tutto il sistema scolastico ma non solo, si dovrebbe avere più conoscenza da parte di tutti anche di tutti i genitori di affrontare questa disabilità nei migliori dei modi, sai manuel mi ci ritrovo molto nei tuoi pensieri scritti attraverso tuo papà, soprattutto quando senti l’esigenza di gridare al mondo “ci sono anche io!”, che vuoi fare parte del mondo in cui vivi, sentendosi parte di un gruppo che esprime le proprie emozioni, anche io come credo tutti abbiamo vissuto momenti in cui non ci siamo sentiti compresi, certo te hai una disabilità molto rognosa che dovrebbe essere studiata da tutti ma in modo differente da una disabilità fisica probabilmente, ma la scuola in sè, come gli alunni, le stesse maestre a volte, non dico sempre, non risparmia e fa pesare le diversità creando disagi e malumori!

L’idea di abbracciare il vento è di una poesia e di una forza quasi magica che appena l’ho letto ho avuto una sensazione bella di leggerezza di vita di serenità! Vi lascio con delle parole di manuel, protagonista assoluto di questo bellissimo libro:

Vivo nel regno dell’innocenza

Rincorrendo il suono della mia parola

E mi lascio abbracciare dal vento

Per planare sulle onde del mare

Lo spettro conosce i miei nascondigli

Ma non voglio vivere nell’ombra

Distendo le mani in cerca di altre mani

L’amore può piegare l’indifferenza

W Manuel